RER, indagine sul fotovoltaico in Italia
Secondo quanto emerge dal RENEWABLE ENERGY REPORT, lo scorso anno in Italia il mercato del fotovoltaico ha totalizzato 661 milioni di euro, con una crescita del 4% rispetto al 2016.
La nuova potenza installata è stata di 900 MW (+15% rispetto al 2016). Una crescita notevole se si pensa alla situazione politica non facile che c’è nel nostro paese.
E’ il fotovoltaico a guidare la classifica delle installazioni con 410 MW, seguito da eolico e idroelettrico.
Nel primo bimestre del 2018 sono stati installati 107 MW di nuova potenza, di cui 60 di fotovoltaico. Rispetto al 2017 c’è stata una crescita del 3%. Si mantiene costante il passo delle installazioni per l’anno in corso.
Il mercato residenziale ha pesato per circa 414 milioni di euro , circa il 60% del totale. Da sottolineare invece è il calo dei costi per gli impianti di taglia industriale che sono scesi sotto la soglia del milione di euro al MW.
Vi è poi il tema, niente affatto banale, del costo per lo Stato, poi ribaltato in bolletta per la collettività , dei nuovi strumenti di supporto per favorire le installazioni, che sono stati ancora più vantaggiosi per quanto riguarda gli impianti di grande taglia
Nel rapporto si analizza con grande accuratezza la sostenibilità economica degli investimenti in impianti fotovoltaici ed eolici, in diverse configurazioni di taglia e posizionamento geografico. Nel complesso la situazione appare positiva, anche se più per il fotovoltaico rispetto all’eolico. Entrambe hanno comunque compiuto un passo in avanti significativo rispetto a qualche anno fa, grazie alle performances migliorate e ai costi più bassi. Le differenze si avvertono in maniera più sensibile per gli impianti industriali.
Il mercato atteso tra il 2018 e il 2020 è stimato tra gli 8 ed i 10 GW complessivi. Il fotovoltaico rappresenterà oltre il 55% del totale del nuovo installato, seguito dall’eolico al 35%; quindi per il fotovoltaico sembra ragionevole aspettarsi installazioni nell’ordine dei 4,5 -5GW all’anno.
Di questi la grande parte è ascrivibile ad impianti medio-grande (sopra 1 MW) con oltre 3,5 GW di impianti che probabilmente, non avranno nemmeno bisogno di sistemi di supporto.